Abbiamo già avviato una fase di confronto con i nostri co i piccoli o piccolissimi imprenditori. Tutti ci dicono che sarà molto difficile adeguarsi alla nuova fatturazione elettronica. Molti artigiani non hanno nemmeno il computer per emettere fatture, la scrivono ancora a mano, né riescono a gestire la posta elettronica o la PEC. Questa è la cruda realtà prevalente nella gran parte del territorio irpino e del sud in generale nonostante i nobili obiettivi di digitalizzazione e modernizzazione del paese.
Chi afferma che la Fatturazione elettronica combatterà l’evasione non conosce il modo della piccola impresa. Chi non fatturava prima o fatturava solo in parte con la Fatturazione Elettronica si guarderà bene dall’inoltrarsi in un mondo tecnologico, complicato e sconosciuto ai molti. La fattura elettronica non potrà eliminare del tutto la carta. Il documento cartaceo resterà comunque indispensabile per coordinare tutte le fasi procedurali che coinvolgono l’emissione o la ricezione di una fattura: programmare lo scadenzario, autorizzare il pagamento, confrontare i prezzi, riscontrare le merci con i documenti di trasporto, la gestione dei reclami e dei resi ecc. Per non parlare inoltre dei problemi che avranno i professionisti per gestire il tutto. In termini di costi e di tempo. Le software house stanno già chiedendo un congruo adeguamento dei loro canoni, aumento che ricadrà sulle imprese e l’implementazione di tutto il sistema informatico comporterà un generale appesantimento con la conseguente sostituzione di tutti o alcuni dei sistemi informatici. Alla fine il business della Fatturazione Elettronica sarà come detto delle società di software e delle banche che vogliono entrare in questo mercato. Noi riteniamo che, nonostante le recenti aperture di esonero della Fatturazione Elettronica ad alcune categorie l’eliminazione della possibilità di emettere fattura cartacea rappresenti una minaccia seria per la sopravvivenza di tante piccole realtà (perché gli adempimenti devono essere facilitati e non complicati). Nel nostro Paese, ogni volta che si intende affrontare un problema (e quello dell’evasione fiscale è certamente un problema), si propone un rimedio che è peggio dello stesso male. Non a caso, tale processo di digitalizzazione non coinvolge gli altri paesi europei con l’eccezione del Portogallo che è uno dei più poveri d’Europa e questo comporta anche l’emissione della fattura in formato cartaceo nel caso di interlocutore straniero. La Fatturazione Elettronica obbligatoria nel mondo esiste solo in Cile, Messico e Brasile nazioni con contesti economico –sociali differenti dal nostro. Noi pensiamo che il progresso non possa essere fermato ma debba essere guidato (non in questo modo) e soprattutto non possa essere imposto per legge anticipando i tempi naturali ma agevolato con una politica vera sul territorio.
Quante volte abbiamo toccato con mano che la tecnologia non aiuta. Quanti di noi si ricordano dello slogan “basta un click” o del click day. Linee internet lentissime, aggiornamenti e download continui, formati di file nelle forme più disparate, programmi che vanno in conflitto tra loro, servizio di assistenza telefonica che non funziona, blocchi del sistema, ricevute di trasmissione prima acquisiste e poi scartate, violazione della privacy, utilizzo di più programmi indipendenti per fare una sola operazione, acquisizione ripetuta di dati già noti alla Pubblica Amministrazione, scarti con motivazioni spesso incomprensibili, richiesti e di documenti cartacee già inviati in formato elettronico, pec, firme digitali, un vero è proprio inferno. Insomma, una qualsiasi innovazione dovrebbe aiutare, facilitare, migliorare e non ostacolare e rendere più difficile la vita delle aziende e dei professionisti.