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Home Studi e Ricerche

IL DURC: un pasticcio della burocrazia Italiana

by Sysconet
22/11/2018
in Studi e Ricerche
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IL DURC: un pasticcio della burocrazia Italiana
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I danni diretti di ritardi ed errori nel rilascio del documento per la partecipazione alle gare pubbliche sono oltre 220 milioni di euro all’anno. I danni potenziali, considerate le ricadute sul sistema, sono di 2 miliardi e mezzo.

Che cosa è il DURC?

Il DURC, documento unico di regolarità contributiva, è l’attestazione dell’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile.

Il DURC serve per tutti gli appalti e subappalti di lavori pubblici (verifica dei requisiti per la partecipazione alle gare, aggiudicazione alle gare aggiudicazione dell’appalto, stipula del contratto, stati d’avanzamento lavori, liquidazioni finali), per i lavori privati soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla DIA, per le attestazioni SOA. Questo può essere richiesto dalle imprese, direttamente o attraverso i consulenti o le Associazioni, dagli enti pubblici appaltanti, dalle SOA. Il DURC contiene il risultato delle verifiche effettuate parallelamente da INAIL, INPS e Cassa Edile sulla posizione contributiva dell’impresa. Il documento risulta negativo se anche uno solo dei tre enti dichiarerà l’irregolarità dell’impresa stessa.

La Convenzione del 15 aprile 2004 tra INAIL, INPS e Associazioni costituenti le Casse Edili ha previsto un termine massimo per l’emissione del DURC di 30 giorni ma i tre enti si erano impegnati a ridurre fortemente i tempi di risposta. L’impresa è regolare nei confronti degli Enti preposti alla verifica quando ha effettuato i versamenti contributivi mensili scaduti alla data della richiesta del DURC o dalla data indicata nella richiesta stessa.

Nel caso di un DURC negativo, cioè che attesti una posizione di irregolarità contributiva dell’impresa nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile, oltre alle ordinarie azioni di recupero del credito da parte degli enti, l’impresa nei lavori pubblici perderà l’aggiudicazione dell’appalto, non potrà stipulare contratti di appalto o subappalto, non avrà diritto al pagamento dei SAL o delle liquidazioni finali; nei lavori privati avrà la sospensione del titolo abilitativo connesso alla concessione edilizia o alle DIA; non avrà l’attestazione da parte delle SOA.  Come si può notare, dunque, si tratta di un documento fondamentale per tutte le aziende che partecipano ad appalti pubblici e per questo motivo le velocità di rilascio da parte della Pubblica Amministrazione e di recupero nel caso di irregolarità risultano fondamentali.

  1. La situazione delle Pubbliche Amministrazioni rispetto al DURC: a macchia di leopardo. L’indagine interna di Confimprenditori

Il Centro Studi di Confimprenditori ha svolto un’accurata indagine tra i propri associati su base provinciale al fine di verificare: a) i tempi di rilascio del DURC nelle province italiane e la percentuale dei DURC che rimangono negativi anche dopo aver sanato le posizioni debitorie; b) quantificare il danno dovuto a ritardi e/o errori nel rilascio di tale documento.

 2.1 Per quanto riguarda i tempi di rilascio possiamo individuare tre classi di risultati: a) quelle province in cui il documento viene rilasciato entro 24 ore; b) quelle in cui viene rilasciato entro cinque giorni lavorativi; c) quelle in cui viene rilasciato con tempi superiori ai cinque giorni lavorativi. Per ogni Regione è stata scrutinata almeno una provincia in cui sono presenti gli associati di Confimprenditori.

Il DURC viene rilasciato all’impresa in regola entro 24 ore nelle province di: Treviso, Vicenza, Savona, Grosseto, Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Siena, Livorno, Fermo, Roma, Salerno, Bari, Bat, Caltanissetta, Ragusa. Il DURC viene rilasciato all’impresa in regola in meno di cinque giorni lavorativi: Verona, Venezia, Aosta, Milano, Genova, Pescara, Teramo, Chieti, Bologna, Potenza, Matera, Cagliari.   Il DURC viene rilasciato all’impresa in regola con un tempo superiore ai 5 giorni lavorativi nelle province di: Caserta, Agrigento, Palermo, Catania, Messina, Sassari, Cosenza.

 2.2 Nel momento in cui vi siano delle irregolarità contributive dell’impresa, in tutte le Province prese in esame, il DURC viene rilasciato in un tempo che va dai tre ai trentacinque giorni dal momento in cui la posizione irregolare viene sanata. In questo caso il tempo medio di rilascio è di circa 14 giorni considerando il dato aggregato elaborato dal nostro Centro Studi. Su questo piano permane una certa omogeneità tra le province esaminate senza differenze significative nella consegna del documento.

 2.3 Tuttavia, i DURC possono rimanere negativi anche dopo aver sanato le posizioni debitorie per errori burocratici o irregolarità legali. In questo caso l’indagine mostra risultati molto diversi tra le province. Si passa dallo zero per cento di ritardi causati dalle inefficienze della burocrazia statale a Treviso, Verona, Mantova, Milano, Savona, Genova, Fermo, Bologna, Ragusa e Sassari, al 5% di DURC che restano negativi dopo l’avvenuta sanatoria della posizione a Pavia e Caserta, al 7% medio nelle province della Toscana, al 15-20% di DURC ancora negativi a Chieti, Pescara e Bari, al 20% di Cosenza e Cagliari, al 30% di Vincenza, al 90% dei DURC negativi a Palermo. Come si può notare, in questo caso, i dati sono molto disomogenei con cifre che oscillano tra lo zero e il novanta per cento a seconda della provincia esaminata.

 2.4 Da ultimo, molti degli intervistati segnalano come tra i soggetti preposti al rilascio del DURC l’INAIL risulti mediamente più celere ed efficiente dell’INPS.

 2.5 Per concludere, come spesso accade con le pubbliche amministrazioni in Italia anche il rilascio del DURC mostra una mappa a macchia di leopardo. Per quanto riguarda il semplice rilascio, senza irregolarità da sanare da parte dell’azienda, il tempo medio in Italia, cioè calcolando i tempi di rilascio su base provinciale, è di circa 48 ore. In questo caso esiste una certa disomogeneità con pubbliche amministrazioni che effettuano il rilascio in giornata e altre che impiegano fino a quindici giorni. A livello generale possiamo dire che le tempistiche sono più brevi nel centro-nord rispetto al sud, seppure in molte province del meridione si registrano dati in linea con gli standard settentrionali.  Una certa omogeneità si riscontra nel rilascio susseguente alla regolarizzazione delle posizioni debitorie in cui il tempo medio si assesta intorno alle due settimane lavorative, benché anche qui vi siano delle punte di eccellenza (a Vicenza il rilascio a seguito di sanatoria avviene entro tre giorni) e di mediocrità (a Cosenza servono trentacinque giorni).  Una distribuzione maggiormente composita si rinviene nella percentuale dei DURC che restano negativi anche dopo aver sanato le posizioni debitorie. In questo caso la forbice percentuale va dallo zero di molte province al 90% di Palermo. Qui anche molte province del centro-nord accumulano percentuali significative tra il 5 e il 30 per cento, seppur nel meridione persistono i casi con percentuali più elevate.

  1. I danni economici della burocrazia. Quanto costano ritardi ed errori sul DURC al Paese?

In base ai risultati della survey condotta da Confimprenditori all’interno dei propri associati, è stato possibile individuare la percentuale media di imprese che si trovano di fronte ad un ritardo nella ricezione del DURC a causa di inadempimenti dell’ente preposto al suo rilascio. Considerate le significative differenze territoriali questa percentuale media è pari al 15%. La perdita media stimata causata da questo rallentamento è quantificata intorno ai 10.000 euro dal campione d’imprenditori e consulenti del lavoro intervistati.  Per ottenere dunque il valore della perdita minima delle imprese causato da ritardi nella consegna del DURC e quindi da una conseguente impossibilità a partecipare a gare e appalti pubblici verranno prese in considerazione le imprese che partecipano ad almeno un appalto pubblico ogni anno. Secondo un indagine ANAC-ISTAT condotta nel 2014, le piccole e medie imprese attive sul mercato dei contratti pubblici sono circa 56.000.  Considerato che circa il 15% ha segnalato, secondo la nostra indagine, una perdita di circa 10.000 euro a causa di un DURC “negativo” è possibile stimare una perdita totale minima intorno agli 84 milioni di euro ogni anno. Mentre è pari a 140 milioni all’anno per i soli consulenti del lavoro che in Italia si attestano intorno alle 14mila unità. I danni diretti del DURC sono dunque pari a circa 224 milioni di euro all’anno. È necessario tuttavia sottolineare quanto questa stima si riferisca solamente alle sole aziende partecipanti alle gare o agli appalti indetti dalle pubbliche amministrazioni. In realtà secondo i dati ANAC-ISTAT 2014 le imprese che hanno contratti e forniture di varia natura con le PA sono circa il 40% del totale italiano delle PMI. Dunque, anche questa categoria di imprese potrebbe subire danni per le medesime cause, ad esempio non potendo fornire beni e o strumentazione di potenziale interesse per le pubbliche amministrazioni e non potendo partecipare ad alcuna forma di gara o concorso indetto da enti pubblici.  Prendendo in considerazioni i dati CERVED 2016 sul totale delle PMI in Italia (136.114 unità) il danno massimo, sempre considerato il dato medio pari al 15% dei DURC rilasciati in ritardo dalle PA italiane rispetto al numero totale, potrebbe avvicinarsi alla considerevole cifra di 2 miliardi  e 500 milioni di euro circa.

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